Mancano otto tavolette di cioccolata
dal mio cassetto , la scorta era di nove,
una è tra le mie mani .
{il fitto piovere si è placato}
Insieme alla baguette consumo i miei ultimi
cento grammi amari, piangendo sconsolata
per la sparizione degl’ altri ottocento grammi.
{troppo numerica oggi}
Dovrò raccogliere ortiche per depurare
questo vizio quotidiano, di consumare,
senza dirmelo, interi scaffali di amara .
Infine:
scherzetto o dolcetto, auguro una
lieta buona sera …à bientôt …
Archivi del mese: ottobre 2003
La messa a fuoco
Piove, e non mi sono messa ancora a fuoco, stamane non ho sentito la sveglia, muta lei, io sorda e persa nei sogni. Dovrei far quadrare dei numeri, oggi, ma ogni riga è doppia; nitido invece il terrazzo, guarda com’è bello .. le piastrellone lucide lucide, pare che qualcuno abbia passato la cera, la sdraio bianca rimasta lì da quest’ estate, e i vasi vuoti di vita perchè non son capace di far crescere la lavanda . Oggi è festa, la notte sarà nera ed io imparerò il pivot e l’ otto indietro. Senza maschera e velo. Mi piace. Mi piace il brusio del pc che non copre i pensieri e il rumore del piovere. Lucido e bagnato. Sfuocato. Io sono sfuocata. ( appunti di fotografia: mettere il tempo a 60" per ottenere una buona foto in un giorno privo di sole. Oppure…… Aggiungere un filtro color seppia, allungare il tempo e scattare )
Per un pugno di olive
dopo:
– Questa volta non la passerete liscia, eeeh !nooo..!! – urla la massaia, quasi imbestialita….( quasi)
prima:
Già difficile mi era acquistare olive e tenerli lontani, qualche volta le lanciavo, e loro felici correvano ci giocavano e dopo le mangiavono. Ma… l’ altro ieri seguendo una traccia tipo Pollicino, consistente in 12 olive intere per benino regurgitate , sono arrivata dritta dritta al muso di Mago triste e accovacciato, quindi ho pensato di chiudere le olive nella scatola per evitare di tentare ancora i gatti golosi. Mi assento due secondini. Due. ( uno, due.. )
– Mamma, il gatto gioca con l’ oliva…-
– Controlla bene, non è possibile, le ho chiuse per bene, non è che per caso son saliti sul tavolooo? –
– No, no… non sono sul tavolo! –
Meno male, penso. La tavola imbandita è salva . Meno male il coooorno !!!!
Questa la visone : la scatola aperta per terra, settantacinque olive che vagano o rotolano sul pavimento della cucina … due gatti leccano, giocano e mangiano ….FELICI
(torna all’ inizio)
Piccolo pensiero d’autunno
Adesso siete e andrete perse dopo esservi colorate d’ amore
e passione, cadrete a terra tutte insieme
la pioggia ne farà una sola nota, rossa e stridente,
la neve poi vi smacchierà per sempre.
Ma questa festa colorata già vi onora e odora l’ aria,
mi distraggo incantata dietro il vetro, vi vedo…
Nel miele del tempo che generoso offre il suo amore
Lei provo’,
provo’ a raccogliere tutti i baci che nella notte
erano caduti sul morbido cuscino,
voleva metterli in tasca per poi portarli
in ufficio, appuntarli un po’ ovunque
e stare lì, a fissarli per tutto il giorno…
Lei provo’,
ma appena li mise in tasca
sentì l’ urgenza di abbracciarlo, forte.
Li ripesco’ e li rimise sul cuscino.
Si tolse il cappotto e si distese, chiudendo gli occhi,
nel letto. Fece l’ amore per tutto il giorno.
E per tutti i giorni a seguire .
Mai più torno’ in ufficio.
Un angelo un po’ bianco
C’è un blog nella lista qui a fianco che mi colpisce in strano modo:
dolcemente straziante, su sfondo bianco, i suoi umori
passano per tutti i toni del grigio, ma mai e poi mai
arrivano al nero .
Ella dipinge attorno alle foto, (che lei stessa dal suo grembo
crea e offre), parole, piccole parole piene di graffi che vorresti
non finissero mai .
Quasi quasi… desideri allungare la mano
per accarezzarle se non fosse, che in questo gesto,
ti scontri sul tuo (mio) monitor e non sulle sue rotonde passioni ,
ferendoti in tal modo le punta delle dita … lievemente però .
Una bella giornata, ugualmente…
Mentre spiegavo ad una donna parcheggiata in mezzo ad un viale,
anzichè negli appositi spazi per veicoli,
che non avevo la bat-macchina e quindi doveva, nolente o volente,
spostarsi….la pioggia scorreva libera all’ interno della portiera,
su tutti i comandi elettrici, sulla mia borsa, sulla mia giacca….
per fortuna è scappato un tuono dall’ estate per venire sino nell’ oggi.
Questo mi ha ricomposto l’ umore, e poi qui c’è il sole , tutti i giorni .
La dea nera
Guardava distratta l’ alta marea, le caviglie doloranti tra sabbia e mare, le braccia distese sui fianchi , i pugni stretti per non piangere adesso, capelli corvini lunghi e svolazzanti, da lontano, una sciarpa di seta nera potevano sembrare; sarebbe assurdo, si, potrebbe sembrare un racconto ma i suoi occhi davvero erano turchesi, le ciglia inspessite da un mascara volgare . La gonna danzava ed i suoi fiori si scambiavano petali, da lontano osservavo senza osare avvicinarmi, schiavo sarei diventato tra le braccia ed i suoi baci. E’ tutto il dolore, lei lì , lo lasciava, alle onde che avrebbero viaggiato lontano . Si sarebbe voltata, magari sorridendo. Ma io già correvo, che quelle labbra avevano il sapore speciale dell’ oleandro. Avvelenato non sarei più tornato, invece mi sono voltato e sono scappato …
Ricettina con pollo, riso e lenticchie…
~ingredienti per 2 persone :
1 lt di brodo vegetale – 1 scatola di lenticchie –
½ scatola di pelati -4 petti di pollo tagliati a pezzi piccoli –
1 spicchio d’aglio – 2 cucch. di olio -1 rametto di rosmarino –
1 pizzico di timo – sale e pepe q.b1 bicchiere di vino rosso- riso
~preparaZione:
in una padella mettere 2 cucchiai di olio, lo spicchio d’aglio e
far rosolarea fuoco basso x qualche secondo, aggiungere :
il pollo, rosmarino, timo, pelati ,sale e pepe.
Quando la carne è a metà cottura aggiungere il riso e il vino.
Asciugato il vino versate le lenticchie e regolate la fiamma
a fuoco normale. Mescolate frequentemente il riso e
un mestolo di brodo quando si asciuga .
Al termine della cottura grattuggiare
del grana,mescolare e servire.
Matita blu
Lascerai la traccia quando passerai sulla mia pelle, un lapis blu che parte dalla fronte, dal collo scende sulle spalle e segna un otto per accarezzarle entrambe, sino ad arrivare al ventre e poi fermarsi, come a riflettere; ci saranno segnati dei baci ormai cancellati, gli umori evaporati, le carezze che hanno scaldato… sarà come vedere un cielo stellato, piccoli punti a milioni, o fiori appuntati ad un prato visitati da api , mentre dormo. Dormo. Tu lascerai questi piccoli segni, che già ci sono ma nel sangue scorrono a ricordarmi che non è un sogno. E in silenzio controlli che il viso si distenda, cullato dall’ oblio. Che i tremiti sfiniscano nel riposo ed io non abbia a temere di incubi orrendi. Veglia e disegna. Segna, con la mano leggera. Dormo. Di un sonno lieto e tranquillo, che al mio risveglio mi trova colorata di blu, completamente …
~_~