blulu


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A p e r t o

Che vi credete?  sono già qui, in questa celletta  lilla, un ventaglio di carte sparse , i calzini troppo corti  scivolati in punta allo stivale, una serie di riunioni da rispettare a scuola, e ancora da inventare cosa   dire per glissare, mangerei qualcosina ma sta arrivando  la postina, firmare ritare (sorriderle perchè è dolce  e simpatica), dodici brividi di freddo giu’  per la schiena, fa un po’ troppo freddo per me qui   (da sussurare piano perchè d’estate mi sono lamentata), appena riordino i pensieri vi dico qualcosa, adesso credo di no . Non sono pronta. La testa molle come la tastiera .


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C h i u s o per gravi motivi di sonno remoto

(dal 16 ottobre al 19 ottobre )

Lasciatemi una stella mentre sono via…
Il sonno di ieri lo conservo per oggi,
domani e poi domani ancora.
I sogni li riporto qui,
così da raccontarvi.
In letargo devo andare
insieme alle miei piume .
Non tiro mai la tenda
perchè devo guardare;
da stesi, poi, si scorgono
solo abeti dentro il cielo …
mi illudo che non sono
in un recinto di mattoni
tutti eguali .
Mi illudo, e mi piace .

Un pensiero felice
ad ognuno………..


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Letterina a Guendelina

"Cara… cara… Guendalina,
è proprio come dicevi tu…un casino la vita da single,  costosa, troppo costosa. Il mio piccolo gruzzolo sfuma  di mese in mese, le spese sono quasi uguali alle  entrate e riesco a malapena ad avanzar tre euro per il  fine settimana . Ma teee come fai? Le magie o cosa?

E poi… questo mezzo cubo di casa comincia  a starmi stretto . C’è un gran caos qui. Si …  si, ho acquistato la lavastoviglie , l’ ho chiamata : Mariamilavaipiatti, però, sai, non lava affatto bene.  I piatti e le pentole rimangono con pezzetti di cena  attaccata, e son tornata ai vecchi cari lavelli.  Sempre pieni pero’ ! Una volta a settimana li lavo,  come faceva Mariamilavaipiatti, ed è una tortura .  Star lì tre ore a pulire e riordinare .

C’è qualcosa in me che non va’, lo so, a me piace perdermi nei libri,  disegnare tarantole e lucertole  sui muri, smontare il televisore per veder  da dove arriva la scemenza,  passeggiare in riva al mare e parlare  con le onde . Mi conosci, no? E poi fa freddo.  Torno, tanto lo so che torno.  NonnaMirtilla sarà felice, chissà poi che pranzetti  preparerà, farà le capriole e canterà . Solo per me . Aspettami. Tua Rosalinda"


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Inutile sforzo di star qui a cercar di destarmi


Si davvero, piove, o non piove..forse ora spiove.
Ma che importa davvero, tanto son qui sconsolata
su questa tastiera grigia (prima era color panna!)
a cercare un tasto tra i tanti che mi dia una svegliata,
perchè … ho sonno . Ci vorrebbe una doccia, che so’?
Un grido che mi faccia aprire gli occhi all’ improvviso
..tze..uno squillo importante…
una letterina….un bacio… Ecco.


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Quando torni?
Dove mi sento in questi giorni
è piu’ o meno così , anche se fuori
dalla finestra pare tutto ricoperto
da un mantello grigiastro,
anche se alita sul collo da giorni ,
l’influenza che vuole entrare,
anche se la scrivania è zeppa di carte
che vogliono essere gestite ed archiviate.
Io (invece,qui) non ci sono, persa in un cielo
così profondo , correndo scalza in un campo di grano
che profuma, guardando le nuvole che si muovono
veloci tirate dal filo invisibile del vento,
aspettando un lampo e il suo suono .

Un cartello giallo sulla mia porta recita :
" TORNO PIU’ TARDI ".


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Senzadedica
Intanto che sei nebulosa
nei miei pensieri
metto da parte i perchè
forse da appenderli al cielo
e lasciarli lì ad asciugare
Attendo silenziosa
le mani sul grembo
e sfoglio i sorrisi che mi hai
regalato
Ancora in fondo al cassetto
ho trovato
le lettere che ci hanno incontrato
Le metto qui, nella tasca
le accarezzo e ti aspetto


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La città


Proprio ieri raccontavo
che un po’ stretta mi sta
la vita in città,
che tra il corso che mi passa
sotto il mento e i tre riti
quotidiani di dar fuoco a chili
di gomma si aggiungeva
anche la posa dell’ asfalto .
Così dicendo con gran gusto tiravo
la mia rossa, sorseggiando cafelatte e
immaginandomi così


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Oggi c’è un po’ di vento
Si piega lieta la fronda avvicinandosi
ad un albero vicino, con le foglie
sfiziose e tremulanti che pare un ventaglio.
Le immagino danzare e per nulla
incavolate coi soffi del vento, che anzi
si divertono a parlottare tra loro .
Non temono nulla se poi il vento si stizza
e le frusta con più vigore quasi a sfidarlo
per poi invitarlo alla danza con loro.